mercoledì 11 luglio 2012

Treyarch: why? di Blogger1


Chiunque sa che ormai Activision porta avanti il suo brand multimilionario,Call of Duty, grazie all’alternarsi di due software house estremamente blasonate. Quest’anno abbiamo assistito all’approdo su console di Call of Duty: Modern Warfare 3, che riprende la storica saga di Modern Warfare e ci propone un’ ipotetica Terza Guerra Mondiale cominciata grazie al folle antagonista della serie Makarov. Questo capitolo della serie non ha estremamente esaltato, siccome sembrava una copia del secondo capitolo, con un’ulteriore pulizia delle texture di gioco ed una trama nuova, retta dalla solita interfaccia di gioco, che riflette benissimo il detto “Squadra che vince non si cambia”. Certamente non bisogna dimenticare che nonostante le poche novità, la formula presentataci da Infinity Ward regge benissimo il confronto con gli altri capitoli della saga, consentendoci svariate ore di divertimento.
Ma tornando al discorso delle software house; dal punto di vista tattico e grafico, i giochi della casa Treyarch, sono sempre risultati più scadenti sotto questi punti di vista. Questi, hanno sempre deciso di puntare su un aspetto più arcade della saga, attirando nuove categorie di pubblico, ma a sua volta perdendone altre. Gli FPS quali Call of Duty in primis, nonostante risentissero molto della componente arcade, hanno sempre cercato di mantenere quel minimo di richiamo alla realtà che ha contraddistinto la saga durante gli ultimi anni.
Treyarch, quest’anno, ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. Tenta un passaggio dalla guerra fredda degli anni ’80-90, ad un’ipotetico futuro, situato nel 2025, durante il quale le apparecchiature tecnologiche si sono ribellate agli uomini; ed un gruppo di hacker (Anonymous?), rappresenta il nemico. A questo punto, per quale motivo stravolgere una solida serie, che ha saputo affermarsi negli anni proprio grazie ai cardini che Treyarch è andata a spezzare?
Il Vicepresidente di Produzione, crede che il vertiginoso passaggio temporale dall’era dei fucili d’assalto Commando, ad una squadra di droni controllata dallo stesso giocatore, sia qualcosa di stupefacente. Noi aggiungiamo Nauseante. Soprattutto quando ti trovi davanti agli occhi il solito, polveroso ed inefficace motore grafico, tipico di Treyarch. Oltre a questo, il solo pensare di riempire di proiettili una macchina sferragliante, con un’arma totalmente inventata, magari dotata di qualche gadget al di fuori dalla norma; mi riconduce alla memoria una valanga di giochi, ma non affatto la saga di Call of Duty. Milioni di videogiocatori si riconoscono perfettamente nella solita veste della saga, quindi perchè avventurarsi in un genere che non appartiene allo storico di un brand come Call of Duty. A mio parere, per intraprendere un genere nuovo, bisogna prima dedicarci molto più tempo di quanto la software house ci ha impiegato. Ovvero un anno, un misero lasso di tempo che ci regalerà una novità non collaudata a dovere, che però, come al solito, conquisterà un’ulteriore record di vendite grazie alla scritta sulla copertina.
Concludo dicendo che: ” Chi lascia la vecchia strada per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova…”

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